Possedere una migliore comprensione della storia della fotografia e di coloro che hanno contribuito a formarla, ti aiuterà senza dubbio a renderti un fotografo migliore. Se la tua passione è quella di scattare splendide fotografie, lo studio del lavoro dei maestri che andremo a presentare in questo articolo, ti darà un’idea di cos’è una grande fotografia e cosa la rende eccezionale.

L’ordine in cui andremo a presentare questi magnifici scatti è puramente casuale e personale; vogliamo celebrare la bellezza della fotografia e le personalità che più hanno contribuito al suo sviluppo internazionale.

Henri Cartier-Bresson – Il Momento Decisivo (1930)

Una delle più iconiche fotografie mai scattate nella storia appartiene ad Henri Cartier-Bresson, scattata attraverso una recinzione vicino alla stazione Saint-Lazare di Parigi. Questa immagine è diventata l’esempio perfetto di ciò che Cartier-Bresson ha definito “Il momento decisivo”.

Questo termine è stato coniato per riferirsi al momento in cui un fotografo riesce a catturare un secondo fugace, immortalandolo nel tempo. In questa famosa fotografia, il momento decisivo è stato rappresentato da un uomo, colto nel bel mezzo di un balzo per superare una pozzanghera.

Henri Cartier-Bresson viene spesso considerato come il padre del fotogiornalismo moderno.

Stanley Forman – Woman Falling From Fire Escape (1975)

Stanley Forman svolgeva già la professione di fotografo, più precisamente presso il Boston Herald, al momento di questo drammatico scatto. Forman si è imbattuto in un incendio di una palazzina, e così ha deciso di tirare fuori la macchina fotografica ed iniziare a documentare quello che stava succedendo.

Mentre una giovane donna con il suo bambino stavano cercando di fuggire alle fiamme, servendosi della scala antincendio, quest’ultima si ruppe, facendo precipitare le due persone nel vuoto. La tragica immagine è stata scattata qualche secondo prima dello schianto al suolo, che ha ucciso sia la madre che il suo bambino.

Questo scatto gli è valso un Premio Pulitzer, ma la discussione che si è sollevata a riguardo è stata decisiva per la Fotografia. In molti infatti si sono chiesti se non fosse il caso di imporre un codice etico anche per i fotografi, che devono così riconoscere quando è il momento di smettere di scattare, nonché avere il pudore di non pubblicare immagini inquietanti.

Un lato positivo in questa storia comunque è presente: dopo lo scatto di Forman, moltissimi Stati hanno deciso di introdurre codici di sicurezza antincendio più severi, salvando così la vita a tantissime persone.

Kevin Carter – Starving Child and Vulture (1993)

Un’altra immagine che ha vinto il Premio Pulitzer è stata quella scattata, nel 1993, da Kevin Carter. Sicuramente l’avrete vista almeno una volta nella vostra vita: ritrae una bambina del Sudan, visibilmente denutrita ed affamata, con il volto chinato verso terra. La foto di per sé è già abbastanza straziante, se non fosse per l’aggiunta di un avvoltoio alle sue spalle.

Anche in questo caso, come in quello di Forman, l’opinione pubblica si è scagliata contro il fotografo, accusandolo di ignorare le possibili richieste di aiuto della bambina per scattare questa fotografia. Stando ad alcune voci, la pressione che ne è derivata è stata troppa per Carter, che ha deciso di suicidarsi l’anno successivo, nel 1994.

Per dover di cronaca, sembra che la madre della bambina fosse proprio accanto a lei, ma che non sia stata inclusa nello scatto. Inoltre, il teleobiettivo utilizzato da Carter era molto lungo, e ciò ha contribuito a rendere la scena molto più compressa di quanto non fosse in realtà, facendo apparire l’avvoltoio molto più vicino di quanto effettivamente era.

Yousuf Karsh – Winston Churchill (1941)

Arriviamo ora ad una delle immagini più riconosciute nella storia umana: il ritratto di Winston Churchill, scattato da Yousuf Karsh nel 1941. La foto è stata scattata ad Ottawa, pochi giorni dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor: Churchill vi si era recato per ringraziare l’Alleati del loro appoggio e sostegno nella Guerra.

Karsh era stato incaricato di effettuare un ritratto del Primo Ministro inglese, il quale si era rifiutato di togliersi il sigaro di bocca. Così, una volta sistemata tutta la sua attrezzatura, Karsh si diresse verso Churchill, gli levò il sigaro dalla bocca e scattò questa iconica fotografia.

Subito dopo lo scatto, si vocifera che Churchill disse al fotografo “Potresti persino far rimanere fermo un leone ruggente per essere fotografato”.

Eddie Adams – Saigon Execution (1968)

Concludiamo il nostro articolo con una delle fotografie più cruente ed iconiche di tutta la storia: Saigon Execution di Eddie Adams. Lo scatto è valso al fotografo il Premio Pulitzer, e ritrae il momento esatto in cui un prigioniero venne assassinato, con un colpo di pistola alla testa.

Questa fotografia ha contribuito a diffondere gli orrori e le crudeltà che hanno caratterizzato la Guerra del Vietnam, alimentando la creazione e la diffusione del movimento contro la guerra e a convincere gli Stati Uniti a ritirarsi dal loro coinvolgimento nello scontro.

Nonostante la vincita del Pulitzer nel 1969, Adams affermò che quello scatto contribuì a perseguitargli la vita, dal momento che veniva pagato per mostrare un uomo che ne uccide un altro.